A cura di Viviana Anelli
Il 9 aprile 2019 sono stata ad un seminario di aggiornamento Simef a Milano dal titolo “Nuovi ruoli nel mondo del farmaco: MSL e patients’advocacy”. Ecco qui le informazioni chiave che sono venute fuori durante il seminario rispetto le due figure professionali.
1-MSL: Medical Science Liaison o Medical & Scientific Liaison
Cosa fa un MSL?
E’ inserito nel Medical Affair Department. Il ruolo varia da azienda ad azienda. Ecco le principali responsabilità:
- Ha un ruolo fondamentale sia durante il pre-lancio di un nuovo prodotto, sia durante il lancio, sia durante il post-lancio. Puo’ lavorare anche in studi di fase IV, volti ad ottenere Real World Evidences (RWE).
- Mantiene i contatti con i KOLs (Key Opinion Leaders), clinici o sperimentatori. Deve poter instaurare un rapporto preferenziale con loro.
- Conosce e spiega ai clinici i prodotti offerti dalla farmaceutica e l’uso off-label (se richiesto dal KOL).
- Deve essere un “facilitatore” e cercare di venire incontro alle esigenze dei clinici, aiutarli a risolvere problemi.
- Il MSL interagisce in media con 46-50 KOL/clinici.
- Partecipa ai congressi interagendo con i clinici e portando in azienda le informazioni.
- Organizza e partecipa a Hospital Meeting.
- Si occupa di ampliare il bacino degli esperti e localizza nuovi siti per iniziare trial clinici.
- Competive intelligence: capisce quali sono i nuovi filoni di ricerca e riporta in azienda queste informazioni.
- Svolge un ruolo culturale ed educazionale.
- Il MSL deve agire indipendentemente dai Sales Representative. Però i due mondi diventano sinergici, devono comunicare. Il MSL deve avere ben chiaro cosa fa e distinguersi dall’informatore scientifico. Il MSL non e’ un ruolo volto alla promozione di un prodotto.
Chi è il candidato ideale?
- Ha un solido background scientifico nell’area terapeutica per la quale vorrebbe lavorare. Deve essere competente e forte nelle proprie conoscenze. Ha un PhD (molto apprezzato).
- E’ in grado di esporre in pubblico con facilità (ci saranno svariate occasioni in cui il MSL dovrà presentare con slide).
- Ha forti doti di comunicazione. Deve comunicare ogni giorno con i clinici.
- Apprende facilmente i concetti delle nuove frontiere della medicina.
- Ama studiare e tenersi aggiornato.
- E’ capace di influenzare i propri interlocutori.
- E’ una persona organizzata e capace di prendere decisioni.
- Sa lavorare in autonomia, ma anche in team.
- Ama viaggiare.
- Deve conoscere le procedure di ricerca clinica e il sistema sanitario nazionale.
- Ha un esperienza nella ricerca clinica e/o come informatore del farmaco.
- Ha un’esperienza lavorativa nelle aziende farmaceutiche.
Quali sono gli elementi di successo di un MSL?
- Deve essere determinato e credere in quello che dice.
- Deve lasciare il proprio ego a casa. Le persone con cui tratta sono molto corteggiate e abituate a essere trattate con molto rispetto. Bisogna essere accondiscendenti e non autoritari.
- Deve essere flessibile. Può succedere che il KOL sia in ritardo perché impegnato con pazienti ecc. Quindi anche se l’appuntamento slitta, bisogna essere pazienti ed aspettare.
- Essere pronti a venire a compromessi.
Quali sono i vantaggi di fare l’MSL?
- Pubblicazioni: dopo aver interagito con diversi KOLs si può avere la possibilità di pubblicare su riviste scientifiche prestigiose.
- Dall’altra parte i KOLs possono chiedere di essere coinvolti nel board scientifico all’interno dell’azienda.
- Si è considerati un consigliere e quindi un punto di riferimento per i KOLs.
- Il MSL potrebbe essere coinvolto in programmi di formazione. Per esempio in ospedale per la presentazione dei propri progetti.
- Si può anche instaurare un buon rapporto di amicizia fra il MSL e il KOL.
Come si trova un lavoro da MSL?
- Medical Science Liaison Society: https://www.themsls.org/ In questo sito si possono leggere le esperienze di colleghi e chiedere consigli. Iscriversi!
- Stabilire contatti con direttori medici nelle aziende farmaceutiche.
- Concentrarsi nella ricerca solo su un area terapeutica.
- Linkedin: aggiornare il proprio profilo.
- Unirsi ad un MSL group su Linkedin.
- Personalizzare lettera e CV per ogni azienda.
- Mettere in evidenza la carriera di studi, l’aver fatto il PhD, l’esperienza da post-doc.
- Mettere in evidenza l’esperienza nell’area terapeutica (tumori, diabete, area respiratoria, sistema nervoso).
- L’esperienza nell’industria farmaceutica è un vantaggio. Essere consapevoli di quello che succede nel mondo farmaceutico soprattutto nella propria area terapeutica.
- Non ci sono tante posizioni come MSL. Ci vuole tempo nella ricerca di questo tipo di posizione. Quindi, non arrendersi!
Come si svolge un colloquio?
Solitamente ci sono 3-4 colloqui, con diversi membri dell’azienda farmaceutica. Se l’azienda farmaceutica è straniera e ha un ufficio in Italia il primo colloquio potrebbe essere con un recruiter e poi con Direttore Medico e MSL manager della sede italiana. Successivamente si potrebbe avere un’altro colloquio con il “Therapeutic Area Head”, in inglese. In questo colloquio potrebbe essere richiesto di presentare dei dati da un articolo scientifico dato dall’azienda.
Per quanto riguarda la mia esperienza è andata proprio così. Quando ho fatto il colloquio con il direttore e il MSL manager in azienda mi è stato chiesto di raccontare il mio percorso accademico. Poi si sono accertati che conoscessi il ruolo di MSL e quali sono le differenze con un informatore scientifico (sapere questo concetto per loro è fondamentale!). Superato positivamente questo colloquio ho fatto un colloquio sempre nella sede della farmaceutica ma in collegamento da Londra il Therapeutic Area Head, in inglese. Lui mi ha chiesto concetti di ricerca clinica e del mondo sanitario italiano in generale. Per questo tipo di domande il corso Missione CRA è stato utilissimo. Ed è stato utile anche il tempo speso ad imparare a fare un CV strategico per l’azienda farmaceutica e le ore di lezione fatte durante il corso su come affrontare un colloquio di lavoro in inglese (con tanto di parte pratica), fatta da Simona, moglie di Stefano.
Poi mi sono state fatte domande strategiche su come approccerei i KOLs, come faccio a sapere se un nuovo farmaco sta andando bene, come faccio a capire se un clinico è una persona affidabile o no, se io sto facendo bene il mio lavoro ecc. E domande scientifiche riguardo la malattia che sarei andata a studiare. Per questo è importantissimo studiare tantissimo nei giorni precedenti il colloquio, capire i termini usati dai medici in quel campo terapeutico e usarli! Questo mi è servito moltissimo.
Nel mio caso la posizione è per un farmaco che verrà usato nella leucemia. Mi sono guardata almeno 10 talks di esperti internazionali nel campo (si trovano facilmente, derivano dalle grandi conferenze internazionali su cancer, ASCO, AACR, ASH annual meetings ecc). Ho cercato sopattutto i talks riguardanti il farmaco di cui mi occuperò e ho imparato tutti i dati clinici. E ho studiato gli effetti biologici. Questo ha influito molto sull’esito positivo del colloquio. E’ stato duro, ma la preparazione nei giorni precedenti è stata essenziale!!!!!
Dove può lavorare l’MSL?
- Nelle industrie farmaceutiche.
- Nelle CRO.
Quanto viaggia l’MSL?
- Il MSL viaggia dal 25% al 75% del proprio tempo. Il contatto di persona con i clinici e i KOL è molto importante e non può essere fatto al telefono. Deve essere instaurato un rapporto di fiducia/amicizia.
- Solitamente viene data un’area in Italia (Nord-Est, Nord-Ovest o Centro Sud).
Carriera MSL
Lo sviluppo dell’MSL può essere orizzontale o verticale:
Orizzontale:
- Field Medical Advisor (rapporti stretti con il marketing)
- Medical Project Manager (gestione attività, congressi ecc)
- Clinical Project Manager
- Se si vuole passare al market access:
- Key Account Manager (KAM)
- Regional Access Manager (RAM)
- Market Access Specialist/manager
Verticale:
- MSL Manager
- Medical Advisor (con laurea in medicina)
- Medical Manager (con laurea in medicina)
2-PATIENT’S ADVOCACY
- La figura del Patient’s Advocacy è collocata all’interno della Direzione Medica.
- L’ascolto del paziente deve avvenire nelle fasi più precoci del clinical trial (fase I e II).
- Il Patient’s Advocacy deve avere capacità di ascolto, deve capire ed entrare in relazione con i pazienti per poter costruire qualcosa con loro.
- Deve saper lavorare in maniera indipendente.
- Deve lavorare con il paziente, non solo per il paziente.
Ruolo di un Patient’s Advocacy in Roche:
- Si parte dall’ascolto. Il Patient’s Advocacy dovrebbe passare l’80% del tempo fuori ad ascoltare le associazioni dei pazienti e il 20% all’interno dell’azienda a riportare. C’è un parte di burocrazia molto sostanziosa.
- Capire.
- Creare insieme.
- Consegnare.
Ruolo dei pazienti all’interno dei comitati etici:
- All’interno del Comitato Etico si trova un rappresentante del volontariato o dell’associazione di tutela dei pazienti.
- Di solito all’interno del Comitato Etico c’è un Paziente Esperto che è competente di metodologia di ricerca clinica e uno o più pazienti non esperti.
- Per quanto riguarda la fattibilità di un trial, avere un paziente nel Comitato Etico è fondamentale! Questo paziente può valutare il modulo del consenso informato: linguaggio semplice? E’ di facile lettura?
- In più il paziente può dare una valutazione critica del protocollo. E’ importante avere all’interno del Comitato Etico sia pazienti esperti che non.
Di Viviana Anelli
Dopo la laurea in Biologia e il dottorato in Biochimica conseguiti a Milano ho deciso di fare un pò di esperienza di ricerca di base e pre-clinica negli Stati Uniti. Questo non per scappare dall’Italia, paese che amo, ma per arricchire la mia esperienza professionale. Infatti a Milano avevo ricevuto proposte di lavoro, ma ho pensato che l’esperienza all’estero potesse aiutarmi con l’inglese.
In totale la mia esperienza all’estero è durata 7 anni (2 anni a Charleston e 5 a New York, intervallate da un ritorno a Milano di 3 anni in un centro di ricerca oncologico). Questi anni mi hanno arricchito sia a livello professionale che personale. Comunque l’intenzione di tornare c’e’ sempre stata. In primo luogo perchè in Italia ci sono i miei affetti e poi perchè voglio vivere nel paese che amo di più al mondo e contribuire alla sua crescita.
L’occasione per tornare in Italia è stata una posizione di 3 anni all’Università di Trento, dove una collaborazione con il reparto oncologico dell’Ospedale Santa Chiara di Trento mi ha fatto avvicinare al mondo della ricerca clinica. Ho capito che era il venuto il momento di uscire dal laboratorio e cominciare ad esplorare opportunità di lavoro più vicine alla clinica e ai pazienti. Ho quindi deciso di iscrivermi al corso di alta formazione “Missione CRA” per conoscere le dinamiche della ricerca clinica, la terminologia, i meccanismi. Ed è stata la scelta giusta perchè ho appreso in poco tempo i concetti fondamentali che mi sono stati utili a capire se era un mondo che poteva fare per me. Ho apprezzato molto i consigli di Stefano, il titolare del corso, su come fare un un buon CV, su come costruirsi un network su Linkedin e non solo. Questi consigli mi hanno permesso di ottenere la mia prima posizione come CTA in una CRO di Milano. E’ stata una bella esperienza, mi ha fatto capire come lavora una CRO, quali sono le dinamiche, cosa fa un CRA, cosa fanno nel Regulatory Affair. Nel frattempo ho avuto modo di conoscere la figura di MSL e mi ha affascinato molto. Dopo un pò di tentativi, sono riuscita ad ottenere una posizione da MSL in un’azienda farmaceutica e fra poco inizierò questa nuova avventura. Quello che ho imparato dalla mia esperienza è che il cambiamento è dietro l’angolo, bisogna saper cogliere le occasioni, far trasparire la nostra positività e voglia di cambiare. Mai lamentarsi del proprio passato o mostrare paura per il futuro. E soprattutto dimostrare di avere voglia di imparare, viaggiare, comunicare. Una cosa è certa: la mia esperienza all’estero mi ha dato una possibilità in più. Per questo consiglio vivamente un’ esperienza fuori dai confini italiani. Non bisogna aver paura di non poter più tornare, io ne sono la testimonianza: partita e ritornata due volte senza grosse difficoltà!