L’identikit del buon CRA raccontato da 2 corsiste del Missione CRA

Di Barbara Commisso e Silvia Cursano

Identikit Clinical Research Associate

L’identikit del buon CRA

Durante il corso “MissioneCRA” abbiamo analizzato la figura del Clinical Monitor a 360° chiarendo non solo le sue mansioni ma, soprattutto, le doti richieste per assolverle al meglio. Prenderne visione adesso, nel tuo primo approccio al mondo della ricerca clinica, ti aiuterà a capire se sei tagliato per questo lavoro indubbiamente “speciale”. In attesa di partecipare in prima persona al brain storming durante il corso, ti diamo qualche anticipazione riportandoti quelle che sono, a parere nostro, le skills che non possono mancare ad un buon monitor.

Partiamo dalle più generali, che si addicono ad un qualsiasi professionista. Come avrai intuito il monitor è spesso in movimento, ha molti appuntamenti e si interfaccia con parecchia burocrazia, ragioni per cui deve assolutamente armarsi di: puntualità, organizzazione, disponibilità e pazienza. Scendiamo ora un po’ nel dettaglio ed elenchiamo le doti del buon monitor ed il perché risultano essere essenziali.

 

FLESSIBILITA’: il monitor segue molteplici centri nel corso di uno studio clinico, deve organizzare le visite che ciascun centro necessita ed essere pronto davanti qualsiasi emergenza. E’ quindi importante che sia una persona flessibile, in grado di riadattarsi velocemente a tutte le situazioni.

RESPONSABILITA’: non dimentichiamo che il monitor sorveglia la qualità di svolgimento di uno studio clinico su pazienti. Non deve mai sottovalutare il suo contributo allo studio, ed avere ben presente che ha un’importante responsabilità circa il suo successo.

TEAM WORKER: il monitor si interfaccia con molte altre figure, ad esempio study coordinator e data manager. Deve, quindi, essere in grado di lavorare in team e coordinarsi per riuscire a far collimare le sue esigenze con quelle dei suoi collaboratori.

COMPETENZA: il peccato mortale del monitor è farsi trovare impreparato sui dettagli tecnici degli studi che segue, questa ignoranza potrebbe avere risvolti catastrofici. E’, inoltre, fondamentale conoscere tutta la documentazione e sapere come gestirla per essere sempre preparati all’imprevisto.

MULTITASKING: il monitor fa da link tra il centro e lo sponsor trovandosi spesso a dover soddisfare richieste di entrambe le parti. Gli viene, quindi, richiesta un’ottima capacità di lavorare in parallelo su più fronti.

PROBLEM SOLVER: è praticamente matematico che si verifichino urgenze a ridosso di importanti scadenze di consegna. E’ responsabilità del monitor accertarsi che tutto fili liscio, ragion per cui deve sapersi muovere con efficacia e velocità nella risoluzione dei più disparati problemi (spesso dovuti ad incompetenze altrui).

ENGLISH SPEAKER: sembrerebbe superfluo specificarlo ma è importate sottolineare che la documentazione e la comunicazione con lo sponsor viene effettuata in lingua inglese. Un monitor che non conosce la lingua non è in grado di svolgere il suo lavoro.

DIPLOMAZIA: durante la sua attività il monitor si interfaccia con le più disparate personalità. Di conseguenza deve essere in grado di gestire intelligentemente le relazioni interpersonali. Più un monitor e´a suo agio nel rapporto con gli altri più efficace sarà la sua attività di monitoraggio.

CURIOSITA’: il monitor nel gestire diversi studi clinici, ovviamente, ha a che fare con diversi topics scientifici. Un consiglio spassionato e´quello di nutrire curiosità per il proprio lavoro. Un monitor non deve subire l’attività di monitoraggio ma deve aver piacere nell’accrescere la sua conoscenza ed essere sempre aggiornato sull’argomento.

PASSIONE: last but not least il monitor deve essere guidato da una grande passione per il suo lavoro. Senza questa le sfide quotidiane sarebbero difficili da tollerare, specialmente a lungo termine. Tuttavia stiamo parlando di un lavoro attivo nella ricerca di trattamenti per malattie incurabili, come potrebbe non essere terribilmente stimolante?!

Di Barbara Commisso e Silvia Cursano

 

 

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