Lo scorso 14 ottobre si è svolto presso lo stabilimento di Bidachem Boehringer di Fornovo San Giovanni (BG) il roadshow di Farmindustria “Innovazione e Produzione di Valore. L’industria del farmaco: un patrimonio che l’Italia non può perdere”.
I numeri parlano chiaro: con quasi 200 aziende, 63.500 addetti, oltre 6000 ricercatori, più di 2 miliardi di investimenti e 30 miliardi di produzione, l’industria farmaceutica italiana si posiziona seconda in Europa, superata – per adesso – solo dalla Germania. Il tutto si traduce nell’aumento dell’occupazione, il 20% in più rispetto ai quattro anni precedenti, con 6000 nuove assunzioni nel 2015 di cui metà under 30, grazie anche al Jobs Act. Anche i dati per il 2016 sono incoraggianti: da Farmindustria, infatti, fanno sapere che il numero degli addetti è in aumento (1%).
L’industria italiana vanta eccellenze nel biotech, negli emoderivati, nei vaccini, nei farmaci per malattie rare e nelle terapie avanzate (3 su 6 di quelle approvate in Europa sono figlie della Ricerca italiana).
Un settore decisamente all’avanguardia, come dimostrano le tecnologie di industria 4.0 usate nei processi e nelle cura delle malattie e i 700 milioni di euro investiti in studi clinici, presso le strutture del SSN.
Da Farmindustria si parla anche dello ‘tsunami buono’ che sta per arrivare: si tratta di 7.000 farmaci in sviluppo nel mondo, fondamentali nella cura di diverse patologie, anche nella medicina di genere. La ricerca è inoltre sempre più diretta a terapie personalizzate, come dimostrano anche i 324 prodotti biotech in sviluppo. Il tutto grazie alle eccellenze, competenze e una sinergia sempre maggiore tra imprese, centri di ricerca e università.
Il fiore all’occhiello tra le regioni per l’eccellenza nell’industria farmaceutica è rappresentato dalla Lombardia: con 100 aziende e oltre 30 centri di ricerca, 28.000 addetti) è prima in R&S per numero di addetti (circa 3.000) e per investimenti (400 milioni di euro). Anche nel Biotech vanta 10 centri di ricerca e 17 impianti di produzione.
Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria afferma: “La Lombardia può diventare ancora di più un punto di riferimento dell’innovazione tricolore a livello mondiale con l’avvio di Human Technopole e l’auspicato trasferimento dell’EMA (Agenzia europea del farmaco) a Milano”.
L’importanza delle imprese del farmaco è evidente anche considerando il contributo economico offerto al Paese: 14 miliardi versati, insieme all’indotto (3,4 miliardi in investimenti, 6,2 in stipendi e contributi, 4,4 in imposte), a fronte di una spesa pubblica di 13,6 miliardi. Massimo Scaccabarozzi sottolinea orgogliosamente: “L’Italia ha ricercatori brillanti, giovani innovativi e imprenditori coraggiosi e può diventare hub anche della Ricerca. Con ricadute significative pure per i singoli territori. In particolare la Lombardia, che ha una profonda tradizione farmaceutica, è una fucina di industrie e conoscenza con una posizione di leader naturale. Per attrarre gli investimenti è però necessario assicurare regole certe e una nuova governance farmaceutica. La partita dell’innovazione è già in corso e possiamo vincerla”.
Fonte: L’eccellenza italiana nell’industria farmaceutica
Svetlana Danovska
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