Le caratteristiche vincenti di un buon CTA (Clinical Trial Assistant)

“Voglio fare del mio meglio per essere il miglior Clinical Trial Assistant e così avere l’opportunità di diventare un Clinical Research Associate. In qualità di Lead CRA quali sono le caratteristiche che cerca in un CTA?”

Questa la domanda di un aspirante CTA molto determinato a raggiungere il suo obiettivo: #diventarecra, e probabilmente è la stessa domanda che ogni lettore di crasecrets.com si sarà fatto almeno una volta all’inizio della sua carriera nel mondo della ricerca clinica.

Molto spesso, durante la lettura di una job vacancy ci si ritrova di fronte ad una lunga lista di “skill” e “task” che vengono richieste al candidato CTA: in quest’articolo, analizzeremo nel dettaglio ognuna di queste caratteristiche viste dal punto di vista di un Lead CRA e cercheremo di delineare il profilo vincente di un buon Clinical Trial Assistant.

A chiunque si ritrovi a muovere i primi passi nel mondo della ricerca clinica, la voce “esperienza” può apparire come un enorme STOP sul proprio percorso; in realtà c’è un’altra interessante interpretazione che il candidato CTA dovrebbe tenere in considerazione: ovviamente sono richieste delle specifiche conoscenze per assolvere questo ruolo, ma soprattutto, “esperienza” vuol dire avere la maturità professionale per riuscire a lavorare in un ambiente molto dinamico e frenetico, spesso stressante, dove non c’è molto spazio per le distrazioni. Il CTA può essere paragonato ad un’ape operaia in grado di adeguarsi ai cambiamenti che possono succedere e ingegnarsi per portare a termine il compito che gli è stato affidato, il che richiede una grande capacità di concentrazione e di essere sempre orientati verso il proprio obiettivo.

Ed è per questo motivo che un’altra caratteristica fondamentale del CTA ideale è quella di essere flessibile: le necessità del team delle Clinical Operations possono cambiare da un momento all’altro e più volte nella stessa giornata. Molto spesso accade che, mentre il CTA sta svolgendo il lavoro che gli è stato assegnato al mattino, alle 11:00 ci sia una richiesta improvvisa e soprattutto urgente da assolvere, che comporta una revisione della propria lista di priorità; un buon CTA deve essere in grado di mantenere la calma e riuscire a riorganizzare il proprio lavoro per portare a termine il compito che gli è stato assegnato. A nessuno piacciono i cambi di programma, ma il CTA deve saperli affrontare con risolutezza, perché questa è la natura del suo lavoro.

Nella pratica quotidiana, il lavoro di CTA è soprattutto di natura amministrativa: organizzare meeting, preparare spedizioni per il centro di ricerca, catalogare/scannerizzare Trial Master document sono solo alcuni dei suoi compiti principali; compiti che all’apparenza potrebbero quasi sembrare “noiosi”, ma, motivati dalla voglia di imparare e di apprendere ogni singolo aspetto di uno studio clinico, risulta chiaro quanto in realtà siano di fondamentale importanza per tutto il team coinvolto nel trial.

Dunque, a questo punto siamo pronti a delineare il profilo del candidato CTA ideale:

  • esperienza e professionalità, per riuscire a lavorare anche sotto stress,
  • capacità di pianificare e organizzare i propri compiti restando focalizzati sull’obiettivo assegnato,
  • ottime doti relazionali e di comunicazione per essere di supporto a tutto il team coinvolto nel trial,
  • abilità nell’essere multitasking e flessibile per affrontare gli eventuali (e frequenti) “fuori programma” e soprattutto la sua giornata lavorativa deve essere motivata da una
  • grandissima voglia di imparare.

 

Iolanda Bisogno

 

Fonte: http://clinopstoolkit.com/2011/02/lead-cra-qa-what-makes-a-good-cta.html

 

Mi chiamo Iolanda Bisogno e sono una farmacista. Mi sono laureata nel 2011 in Farmacia all’Università degli Studi di Napoli Federico II e per 4 anni ho lavorato come farmacista collaboratrice in una farmacia privata a Rovereto (TN), dove ho maturato la mia prima esperienza professionalizzante. Ho imparato a lavorare con dedizione e impegno apprendendo ogni giorno aspetti diversi della mia professione e sviluppando doti come la precisione, l’attenzione ai dettagli, l’accuratezza in ogni lavoro assegnatomi e prima di tutto la cura del paziente.

In questo momento della mia carriera, ho deciso di investire queste competenze acquisite finora nel mondo della ricerca clinica, che ritengo sia terreno fertile per la mia voglia di migliorare e di crescere professionalmente. A dicembre 2015 ho frequentato il corso di alta formazione di 48 ore “Missione CRA” che mi ha ulteriormente convinta e motivata ed ora sono alla ricerca della mia occasione per iniziare questa nuova carriera.