Domanda del secolo: ‘Quali sono gli ingredienti per il successo?’
Se esistesse una netta soluzione al quesito, e se la conoscessi, potrei diventare uno di quei guru-santoni che girano il mondo divulgando il verbo…ma non è così!
Dunque son qua a chiedermi, insieme a voi, quali siano le caratteristiche necessarie per riuscire nella carriera.
Beh, l’unica cosa che possiamo fare è analizzare la situazione, le variabili, prendere ispirazione dalla rete e ipotizzare delle possibili risposte alla domanda originaria, cercando di non spararle troppo grosse! 🙂
Varie scuole di pensiero: c’è chi crede che l’avanzamento di carriera sia funzione di tutto, dall’estrema sicurezza di se all’estrema umiltà (spesso entrambe contemporaneamente), chi dice che il successo professionale sia dovuto a più sinistre inclinazioni, come un’incallita ambizione o un narcisismo senza limiti e poi c’è l’intero filone del pensa-positivo che afferma che ce la farai se credi che ce la puoi fare!
Chi ha ragione? Tutti! No, nessuno! Qualcosa di giusto ci sarà pure…
Mah, ci sono così tanti consigli contraddittori su quali siano i fondamentali del successo che la conseguenza è un rassegnato ‘va be’ come vi pare!’
Ci sta! in fondo non puoi guidare verso il successo solamente con leggeri (o pesanti) aggiustamenti di personalità. In realtà la cosa giusta da fare sembra essere proprio l’opposto: Sii reale!
Non farlocco, reale! Come quando sudi, lotti o ridi…Autentico!
È vero, ai piani alti del mondo corporate c’è una certa quota di scaltri supervincitori che sembrano sapere tutto e sono imperscrutabili, tranquilli, posati.
Ma tali dirigenti di ghiaccio, anche i più tecnicamente preparati, raramente sembrano raggiungere le vette più alte. Non riescono a spronare le persone, sanno gestire ma non sanno motivare.
Certo, l’autenticita non è l’unica caratteristica necessaria.
In un mercato globale e competitivo come quello odierno è molto importante anche essere svegli, curiosi, collaborativi, capaci di lavorare in diversi team e, magari, di incendiarli per eccellere insieme. Avrai certamente bisogno di una bella scorta di energia positiva, il fegato di prendere decisioni ‘sì-no’ e la caparbietà per portare a termine ciò che devi.
Inoltre, dovrai essere sicuro e umile allo stesso tempo, combinazione chiamata ‘maturità’.
Mi sentirei di aggiungere altre due qualità, ispirate anch’esse dalla rete!
La seconda: la capacità di prevedere cos’è dietro l’angolo, la vision.
Sia chiaro, nessuno all’inizio della propria carriera possiede il sesto senso per i cambiamenti del mercato. Ci vuole tempo per capire cosa pensano i competitors e quale prodotto o servizio desidereranno i clienti (quando sapranno della sua esistenza), ma prima acquisisci quest’acume e più lo perfezioni, più lontano andrai.
Senza però dimenticarti delle fondamenta… che avevamo detto ? Sii reale!
Sii te stesso, senza farti plagiare dall’azienda per cui lavori.
Sii reale, senza però esagerare… infatti, l’altra faccia della medaglia, se tiri fuori tutto te stesso, il capo potrebbe lamentarsi perché sei emotivo, ti leghi troppo ai colleghi del team, o ti agiti eccessivamente durante le riunioni. Nei report di performance ci sarà scritto: ‘Pippo ha del potenziale ma non è fatto per questo lavoro’ o ‘Pluto è spigoloso ma con un po’ d’allenamento la sua energia potrebbe diventare più bilanciata’.
In tempi sì duri, tu, che hai già tutte le capacità e il talento necessari, farai la differenza per la tua umanità. La tua autenticità diverrà la vera attrattiva per la tua azienda, i tuoi capi, il tuo team; ti renderà una persona accessibile, con la quale entrare in sintonia e dalla quale farsi ispirare.
Perciò, per rispondere alla domanda originale: dall’analisi appena effettuata avremo bisogno di tante, tante, tante caratteristiche; tutte da acquisire, sviluppare e affinare.
La più importante, però, a quanto pare, l’abbiamo già di serie…
Non teniamola per noi, non risparmiamoci, condividiamoci!
Di Paolo Seralessandri. Visita qui il mio profilo linkedin