Anche quest’anno è stato presentato nell’Aula Pocchiari dell’Istituto Superiore di Sanità, il Rapporto Osmed 2010. Questo report fornisce una descrizione dettagliata dell’impiego dei farmaci a livello nazionale e regionale. Il Rapporto evidenzia anche le aree terapeutiche in cui è avvenuta la maggior prescrizione di medicinali, le sostanze più prescritte anche in un confronto tra fasce di popolazione quali bambini e anziani.
E’ possibile leggere l’intero rapporto cliccando qui.
Qui in basso invece riporto la sintesi contenuta nelle prime pagine:
• Nel 2010 il mercato farmaceutico totale, comprensivo della prescrizione territoriale e di quella erogata attraverso le Strutture Pubbliche (ASL, Aziende Ospedaliere, Policlinici Universitari, ecc.), è stato di oltre 26 miliardi di euro, di cui il 75% rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale. In media, per ogni cittadino italiano, la spesa per farmaci è stata di 434 euro.
• I farmaci del sistema cardiovascolare, con oltre 5 miliardi di euro, sono in assoluto la categoria a maggior utilizzo, con una copertura di spesa da parte del SSN di oltre il 93%. La spesa pubblica e privata per questi farmaci si colloca al primo posto in molti paesi europei. Altre categorie terapeutiche di rilievo per la spesa sono: i farmaci gastrointestinali (12,9% della spesa), i farmaci del sistema nervoso centrale (12,7%) e gli antineoplastici (12,6%). Questi ultimi sono erogati esclusivamente a carico del SSN, prevalentemente attraverso le Strutture Pubbliche. I farmaci dermatologici (per l’88% della spesa), del sistema genito-urinario ed ormoni sessuali (57%) e dell’apparato muscolo-scheletrico (52%) sono invece le categorie maggiormente a carico dei cittadini.
• La spesa farmaceutica territoriale complessiva, pubblica e privata, è stabile rispetto all’anno precedente (-0,1%), mentre quella a carico del SSN cresce dello 0,4%. Come già osservato nel 2009 la Regione con la spesa pubblica per farmaci di classe A-SSN più elevata è la Calabria con 268 euro pro capite, mentre quella con il valore più basso è la Provincia Autonoma di Bolzano (circa 153 euro). In questa parte dell’analisi, tuttavia, non è considerato l’effetto della distribuzione diretta e per conto, fenomeno rilevante per diverse Regioni italiane.
• La spesa privata (farmaci di fascia A acquistati privatamente, farmaci di fascia C con ricetta, farmaci per automedicazione) è stata pari a 6.071 milioni di euro, con una variabilità regionale che va dai 64 euro pro capite del Molise ai 123 euro della Liguria.
• Il consumo farmaceutico territoriale di classe A-SSN è in aumento del 2,7% rispetto all’anno precedente: ogni mille abitanti sono state prescritte 952 dosi di farmaco al giorno (erano 580 nel 2000). Attraverso le farmacie pubbliche e private sono stati acquistati nel 2010 complessivamente circa 1,8 miliardi di confezioni (30 per ogni cittadino).
• Dall’analisi condotta nella popolazione a disposizione dell’OsMed si rileva nel complesso una prevalenza d’uso del 76%, con una differenza tra uomini e donne (70% e 81% rispettivamente). Le maggiori differenze riguardano, in particolare, i farmaci del sistema nervoso centrale (in misura più elevata gli antidepressivi), i farmaci del sangue (soprattutto gli antianemici) e i farmaci del sistema muscolo-scheletrico (i bifosfonati). Alti livelli di esposizione si osservano nei bambini e negli anziani: 8 bambini su 10 ricevono in un anno almeno una prescrizione (in particolare di antibiotici e antiasmatici); negli anziani, in corrispondenza di una maggiore prevalenza di patologie croniche (quali per esempio l’ipertensione e il diabete), si raggiungono livelli di uso e di esposizione vicini al 100%.
• L’analisi della prescrizione farmaceutica nella popolazione conferma che l’età è il principale fattore predittivo dell’uso dei farmaci: infatti la spesa media di un assistibile di età superiore a 75 anni è di circa 13 volte maggiore a quella di una persona di età compresa fra 25 e 34 anni (la differenza diventa di 17 volte in termini di dosi). La popolazione con più di 65 anni assorbe il 60% della spesa e delle DDD, al contrario nella popolazione fino a 14 anni, a fronte di elevati livelli di prevalenza (tra il 60% e l’80%), si consuma meno del 3% delle dosi e della spesa.
• Quasi tutte le categorie terapeutiche fanno registrare un aumento delle dosi prescritte rispetto al 2009. In particolare, incrementi nella prescrizione si osservano per i farmaci gastrointestinali (+6,7%), del sistema nervoso centrale (+3,4%) e del sistema cardiovascolare (+2,9%).
• Le statine continuano ad essere il sottogruppo a maggior spesa (17,7 euro pro capite) con un aumento dell’11,5% delle dosi e del 7,2% della spesa, seguite dagli inibitori di pompa con 16,3 euro (+6,2% rispetto al 2009). Importanti aumenti nel consumo si osservano per gli antagonisti dell’angiotensina II da soli o in associazione con i diuretici (+9% e +7,7% rispettivamente), gli omega 3 (+12,2%), i farmaci per il dolore neuropatico (+15%), gli oppioidi maggiori (+19,4%).
• La sostanza più prescritta è risultata essere, come nel 2009, il ramipril (51 DDD/1000 abitanti die). Altre sostanze rilevanti per consumo sono l’acido acetilsalicilico usato come antiaggregante piastrinico (43 DDD) e l’amlodipina (28 DDD). Alti livelli di esposizione nella popolazione si osservano per l’associazione amoxicillina+acido clavulanico, per l’acido acetilsalicilico e per il lansoprazolo con una prevalenza d’uso rispettivamente del 15,7%, 8,1% e 7%.
• La prescrizione di farmaci equivalenti, che all’inizio dell’anno 2002 rappresentava il 13% delle DDD/1000 abitanti die, costituisce nel 2010 oltre metà delle dosi, con una certa omogeneità tra le Regioni. I primi venti principi attivi equivalenti superano il 50% della spesa e delle DDD (sul totale dei farmaci a brevetto scaduto). Nell’ultimo anno hanno perso il brevetto il losartan, da solo e in associazione con diuretici, la lercanidipina e il nebivololo.
• I farmaci con nota AIFA continuano a rappresentare meno di un terzo della spesa e circa un quinto delle dosi, con una certa disomogeneità tra le Regioni dovuta a differenti comportamenti prescrittivi e all’adozione di politiche diverse sulla distribuzione diretta e per conto dei medicinali. L’Umbria ha il consumo a livello territoriale più basso dei farmaci con nota AIFA, mentre la Sicilia è la Regione con il dato più elevato.
• La spesa relativa ai farmaci erogati attraverso le Strutture Pubbliche (ospedali, ASL, IRCCS, ecc.), pari a 7 miliardi di euro, rappresenta oltre un quarto della spesa complessiva per farmaci in Italia nel 2010. La variabilità regionale della quota di spesa per questi farmaci è compresa tra il 24% della Calabria e il 36% della Sardegna. Questo dato riflette anche diverse possibili scelte nelle modalità di distribuzione di alcuni farmaci (distribuzione diretta).
• La maggiore spesa riguarda i farmaci antineoplastici ed immunomodulatori (46,3 euro pro capite; +14% rispetto al 2009), gli antimicrobici per uso sistemico (22,3 euro) e gli ematologici (18 euro). Gli anticorpi monoclonali a uso onco-ematologico costituiscono la categoria terapeutica con la spesa più elevata (9,4 euro pro capite), seguiti dagli inibitori del TNF alfa (7,7 euro), dagli antivirali anti-HIV (7,3 euro) e dalle epoetine (6,5 euro) .