Documento originale a cura di JEFF HADEN
Ti sei guadagnato il colloquio. Bene! Adesso non mandarlo all’aria.
Ho intervistato migliaia di persone dall’ “entry level” all’ “executive”. In maniera molto semplice i tre quarti dei candidati commettono gli stessi errori di base.
Ciò nonostante ho assunto alcuni di loro? Assolutamente…..ma non fare mai affidamento sul fatto che le tue qualifiche e le tue esperienze, ti salvino da un pessimo colloquio.
Ecco otto pratici modi per brillare:
1. Sii piacevole. Ovvio? E critico. Dare una prima impressione positiva e stabilire una reale connessione è tutto. Sorridi, stabilisci un contatto visivo, sii entusiastico, siedi in avanti sulla sedia, usa il nome dell’esaminatore….. Sii te stesso, sia la migliore versione di te stesso nei limiti delle tue possibilità. Noi tutti vogliamo lavorare con persone che ci piacciono ed a cui piacciamo. Usa questa evidenza basilare per avvantaggiarti. Pochi candidati lo fanno.
2. Non iniziare mai il colloquio dicendo che vuoi il lavoro. Perché? Perché ancora non lo sai. E’ un falso impegno, ebbene sì, falso. Invece….
3. Fai domande su quello a cui sei veramente interessato. (qui ci sono “Le cinque domande che i migliori candidati pongono” ) Focalizzati per capire se il lavoro fa per te: Con chi lavorerai, a chi dovrai riferire, lo scopo delle responsabilità, etc… I colloqui dovrebbero essere a doppio senso. Gli esaminatori rispondono positivamente ai candidati che sono desiderosi quanto loro di trovare la giusta soluzione. In più , non esiste realmente nessun altro modo di capire se tu vuoi il lavoro. E non aver paura di porre diverse domande. Fin tanto che non diventi padrone della situazione, l’esaminatore si divertirà e ricorderà un gradevole colloquio dinamico.
4. Lancia l’amo. La triste verità dei colloqui è che dopo, noi non ricordiamo molte cose di te-specialmente se sono stati intervistati diversi candidati per una stessa posizione. In un secondo momento noi possiamo ricordarci di te come ” il ragazzo con la ventiquattr’ore di coccodrillo”, o, “ la signora che ha fatto un Tough Madder”, oppure “ Il ragazzo che è cresciuto a Panama”. A volte, vieni identificato attraverso delle “esche”, perciò usale per avvantaggiarti. La tua esca ptrebbe essre l’abbigliamento(senza alcun motivo) o un interesse personale, o un fatto inusuale in relazione alla tua educazione o alla tua carriera. Le esche ti rendono ricordabile e creano un ancora per l’esaminatore per ricordarti– ed essere ricordato è tutto.
5. Sappi cosa puoi offrire nell’immediato. Ricercare un azienda è un dato; fai un ulteriore passo e trova una strada affinché tu possa impattare sul funzionamento di base o contribuire in un’area critica. Se tu hai competenze tecniche specifiche, mostra immediatamente come queste possono essere sfruttate. Ma non dire, per esempio, “ mi piacerebbe essere il responsabile del rinnovamento del settore “Marketing-Comunicazione”. Primo, questo è chiaramente presunzione e, secondo, potrebbe già esserci un responsabile. Invece, Illustra dettagli delle tue competenze e di che ti piacerebbe lavorare con quel team. Se non esiste alcun team, grande—potresti essere il responsabile. Se il team esiste, non hai calpestato nessuno o parso invadente. Pensa a ciò che ti rende speciale e mostra i benefici che ne trarrebbe l’azienda. L’esaminatore sarà abbastanza rapido nel capire come utilizzare il progetto di cui sei portatore.
6. Non creare slogan negativi. Gli esaminatori ricorderanno solo pochi slogan, soprattutto quelli negativi. Se tu non sei mai stato il responsabile della formazione, non dire ”Non sono mai stato il responsabile della formazione”. Di, invece ” Non ho ricoperto quel ruolo specifico , ma ho formato dozzine di nuovi assunti e creato diverse linee guida sulla formazione”. Come regola generale, non dire mai “ io non posso”, oppure “io non”. Mostra l’esperienza applicabile e trova gli aspetti positivi in ciò che hai fatto. Non preoccuparti del soggetto, sii positivo: perfino il tuo più grande errore può essere la tua migliore esperienza di apprendimento.
7. Chiedi il lavoro sulla base dei fatti. Alla fine del colloquio, dovresti sapere se vuoi il lavoro. Se hai bisogno di maggiori informazioni, chiedile. Altrimenti, usa le tue abilità di vendita e chiedi il lavoro. (Non preoccuparti; ci piace quando chiedi) Focalizzati su specifici aspetti del lavoro: Spiega che tu lavori meglio in gruppo, o che ti senti stimolato in ruoli non controllati, o in viaggi frequenti….Chiedi il lavoro e usa evidenze che provano che lo vuoi—-e lo meriti.
8. Rafforzare una connessione con il tuo follow-up. Email di follow –up sono gradite; note scritte a mano sono migliori; follow-up basati su qualcosa che hai imparato durante il colloquio sono il massimo: una email che includa ulteriori informazioni su di te, che ti è stato richiesto di fornire o un link riguardante un soggetto che hai discusso(sia di lavoro che personale). Migliore è il colloquio— e più attentamente sei stato ascoltato—e più facilmente si penserà ad ulteriori incontri in maniera naturale e non forzata. Ed assicurati di ringraziare—non sottovalutare mai il potere della gratitudine.
Elettra Nunziante