Non lasciare che sia la tua carriera a decidere per la tua carriera

 

 

Chi è che porta i pantaloni a casa? Tu? O la tua carriera?

Quisque faber est fortunae suae!

Un noto professore e psicologo di Stanford, John Krumboltz, ha tirato fuori dal cilindro la “Coincidenza Programmata”: il suo approccio teorico all’annosa questione dell’avanzamento di carriera.
La “Coincidenza Programmata” è un percorso che canalizza i progressi di carriera, basandosi su un obiettivo generico o specifico, affiancato all’apprendimento dalle diverse attività negli anni, e coinvolgendo l’uso delle cose apprese dalle nostre esperienze di vita.
La “Coincidenza Programmata” non è, però, sinonimo di “mancanza di pianificazione” e, pertanto, non va confusa con essa; molte persone fanno lavori che non avrebbero pensato di fare nemmeno per un minuto, a causa delle circostanze della vita e di una mancanza di pianificazione basilare.

Avete mai sentito un bambino dire “da grande voglio fare il responsabile di sala”?
Io, personalmente, no! E datevi un’occhiata intorno: è pieno di maître fuori!
Senza voler nulla togliere  alla posizione, avranno cominciato come camerieri e continuato a lavorare a modo loro, per un certo numero di anni, mancando di una direzione precisa e senza la voglia di apprendere e di raggiungere un livello superiore d’istruzione.

Nel concreto, sembra che la combinazione di un tradizionale percorso di carriera con la “coincidenza  programmata”  rappresenti il piano d’azione più proattivo, perciò vediamo di essere proattivi:

 

  • Il primo passo consiste nell’aggiornare il proprio Curriculum Vitae: estote semper parati!
    In questo modo, se dovesse presentarsi un’occasione lavorativa in contropiede, sarete pronti alla candidatura immediata.
    Inoltre, , è davvero importante avere un profilo LinkedIn completo! Oltre ad essere uno strumento relativamente nuovo, di facile fruizione e prodigo di consigli virtuali nella compilazione del proprio profilo, è lo strumento più utilizzato dai rectruiters.

 

  • Seconda cosa: stabilisci a cosa vorresti che la tua carriera assomigliasse, includendo alcune posizioni che vorresti ricoprire, il livello di formazione cui aspiri e al quale arriverai, le nuove capacità che pensi di acquisire.
    Prendi un foglio bianco e scrivi tutto, seguendo un ordine cronologico con le date previste per ogni passo e come progetti di compiere questa progressione.

 

  • Terzo passaggio: incorpora “la causalità programmata” nel tuo percorso di carriera.
    Ad esempio, allargare i tuoi orizzonti potrebbe essere un buon modo per iniziare: basterebbe farsi coinvolgere in situazioni nuove, interessanti, stimolanti e benefiche, aggiunte ad attività di crescita personale come opportunità di continuo apprendimento, partecipazione attiva in associazioni, volontariato o altre attività.
    Avrai sicuramente delle passioni… E delle cose nelle quali sei il numero uno!
    Pensaci ed elenca queste papabili attività su un altro foglio, creando ramificazioni alla “linea del tempo”, di cui al punto secondo, con le possibili aree sulle quali puoi pensare di investire il tuo futuro, e le alternative che puoi ritenere valide.
    Inoltre, considera anche l’opportunità di lavoro autonomo o di avviare una tua propria attività.

 

  • Altro punto critico, il quarto, è mantenere i contatti con la tua rete di familiari, amici, conoscenti e colleghi: in breve, FAI NETWORKING!
    Non si sa mai che un tuo conoscente venga a sapere di un’opportunità che fa proprio al caso tuo. Una ricerca ha mostrato che per il 60-80% delle posizioni vacanti non vengono avviati i processi di selezione: esse, infatti, vengono coperte attraverso le conoscenze.
    E’ molto interessante: la maggior parte dei contatti che hanno permesso di ottenere un lavoro è considerata “lontana conoscenza”. Per “lontane conoscenze” s’intendono persone con cui non si è in stretti rapporti o con i quali non si hanno forti legami. Per esempio, lontane conoscenze potrebbero essere compagni di scuola persi di vista, conoscenze occasionali, ex-colleghi o parenti distanti.

    Sii tu stesso una risorsa di contatti per le altre persone, e queste più facilmente penseranno a te quando verranno a sapere di un’opportunità.

 

Mentre la nostra carriera progredisce negli anni, anche la vita va avanti, “donandoci” tanti posti di blocco, deviazioni e voragini da evitare: è proprio come pianifichiamo e gestiamo i problemi imprevisti che determina quanto significativo sarà lo sviluppo della nostra carriera.

E’ programmare per esperienze che ci manterrà nella direzione desiderata e includere ciò che impariamo nel nostro piano di carriera è alla base della “Coincidenza Programmata”.

 

Pianifica, sperimenta, adattati ed eccelli.


 

Credits: ukbeautyreview.com

Di Paolo Seralessandri. Visita qui il mio profilo linkedin